Snapshots da "Stanze Ribelli"

...(in riferimento al termine "Hacker") Termine coniato negli anni '60 per definire gli appassionati programmatori (...), che hanno creato gran parte dell'Information technology di oggi lavorando nei garage,perseguendo una libera esplorazione...
(pag. 5)

Gli hacker (...) sono radicati nel sistema, essendo arrivati sottilmente a ridefinire lo status quo in base ai loro giocosi processi di interrelazioni libere e non gerarchizzate...
(pag. 6)

Oggi percepiamo l'architettura in via più mediata che attraverso l'esperienza diretta;la partecipazione, se mai esiste, è frammentata, impacchettata e passiva.
(pag. 8)

Per Debord e Jorn la creazione non è rea manifesta tramite un oggetto compiacente o sontuoso, ma attraverso un atto di aggressione mirato ...
(pag. 26)

La città è piena di spazi continuamento oggetto di hacks. Uno skater può essere uno degli hacker più visibili, che espora ogni angolo della città in base al suo peso, velocità, gravità, possibilità, triettoria e punto di stacco. La tavola è una piattaforma, come il ponte di una nave stellare o l'asse di una piattaforma politica, per navigare in spazi negati e, con ciò, redimerli. Andare sullo skate, come ogni forma di hacking comincia con una premessa divertente e giocosa, supportata collaterlamente da attivismo.
(pag. 46)

Guyton era talmente disturbato dalla proliferazione di case abbandonate e decrepite nella sua strada residenziale nel centro di Detroit che decise di appropriarsi delle case e dei tratti di strada degradati, popolando i vuoti con spettacolari installazioni e trasformando l'intera area in un opera d'arte a scala urbana e riqualificando il territorio.
(pag. 76)

C.I.O

Filippo

Intervista a Stefano di PARKOUR.IT

Per poter conoscere meglio questa nuova istanza socio-culturale dell' undergrund urbano mi sono affidato a Stefano e ai ragazzi di PARKOUR.IT, un portale che nel giro di pochissimo tempo è stato in grado di raccogliere, nell0 spazio virtuale, oltre 5000 traceurs italiani. Grazie alla loro disponibilità è on line SCARICABILE il file audio dell'intervista.

C.I.O

Filippo

http://www.box.net/shared/y9rsr7lwg0

"Attuale" di domani: CURRENT

"Since its inception in 2005, Emmy award-winning Current TV has been the world's leading peer-to-peer news and information network. Current is the only 24/7 cable and satellite television network and Internet site produced and programmed in collaboration with its audience. Current connects young adults with what is going on in their world, from their perspective, in their own voices. With the launch of Current.com, the first fully integrated web and TV platform users can participate in shaping an ongoing stream of news and information that is compelling, authentic and relevant to them."

(www.current.tv, search: Chi siamo)

Come non poter riportare sul blog questa inaspettata "rivoluzione nel piccolo schermo"?

Current TV è semplicemente il tentativo da parte di due (credo) lungimiranti "imprenditori" come Al Gore e Joel Hyatt di creare una prima breccia nella cortina di cristallo del compianto tubo catodico. Nonostante l'interazione con i telespettatori (sottoforma di messa in onda di podcast degli utenti) sia ancora limitata ad un 30% delle trasmissioni e sia per lo più filtrata da una coordinazione verticale della programmazione, è un significativo gesto di rottura con la tradizione televisiva. E' in fondo un embrionica forma di linking tra propositore e fruitore in grado di generare imprevedibilità. La speranza è quella di vedere, nel futuro di Current TV, un palinsensto quanto più anarchico ed indefinito.

C.I.O

Filippo

Ah, dimenticavo! Ad oggi Current TV ci permette di domandarci: CHI E' BANSKY?

GRAFFDESIGN

"GRAFFDESIGN SRL è la prima azienda in Italia specializzata nell'applicazione di progettazioni grafiche e design ai grandi spazi murali attraverso riqualificazioni urbane di superfici che versano in condizione di degrado, progettazioni ed interventi di Wall-Design per interni ed esterni."

Così recità l'intro della pagina web di questa giovane realtà artistico-imprenditoriale del bresciano. Potrebbe essere opinato (per altro lecitamente) che l'esperienza di Graffdesign sia rivolta esclusivamente all' "ornamento" (...e delitto ?) ma ritengo che questa chiave di lettura si possa rilevare limitante. Se, come precedemente descritto, per Marc Augé il non luogo è in primis "non identità", allora l'opera di Graffdesign forse è più che un'asettica operazione "ornamentale". Questi giovani artisti-imprenditori offrono un'esperienza di "ridefinizione identitaria" dei nostri agognati non luoghi. Si evince inoltre, da questa testimonianza, il potenziale di nuove forme di linguaggio come il "wall-design". Le sue origini, così fortemente radicate nella realtà urbana "underground", lo configurano come strumento ideale d'intervento (come dire che la città si autodefinisce con un linguaggio che da lei stessa è generato).
A breve cercheò di pubblicare l'intervista ai ragazzi della GRAFFDESIGN

C.I.O.

Filo

Un paio di video che descrivono la loro attività